Fake, bufale, leggende metropolitane. La creduloneria, cos� come chi ne approfitta, ha radici profonde e grazie ai social network � cresciuta esponenzialmente. Ma come funziona una bufala? Perch� alcune notizie, molto pi� di altre, vengono condivise e raggiungono in poco tempo un'audiance di milioni di persone?
� quello che hanno cercato di capire otto ricercatori dello IUSSS dui Pavia creando un profilo falso e studiandone le interazioni. Eppure resta un mistero capire perch� tra migliaia di profili pubblici possibili hanno finito per scegliere proprio lui, l'italiano con l'autoradio nella mano destra pi� famoso nel mondo: Toto Cutugno. Ogni giorno i ricercatori pubblicano sul falso profilo una foto del cantautore. Sempre la stessa. La prima non riscuote molto successo, ma giorno dopo giorno le foto si moltiplicano, accendono l'interesse e cominciano a essere condivise. La bufala acquisisce una sua identit�, la notizia si sparge e diventa virale. In sostanza il sito fasullo diventa "vero", si sedimenta, come direbbero i ricercatori.
Infine, il paradosso. La pagina ha generato curiosit�. La presenza di un contenuto omogeneo ha portato a una sorta di effetto tormentone in cui l�interesse per ogni singolo post, sempre uguale agli altri, si � alzato e stabilizzato. L�analisi su Cutugno, viene ripresa da Mit Technology Review, la testata dal Mit di Boston e raccontata dal Washington Post.
Insomma, un gran pasticcio. Ora rimane una sola cosa da chiedersi. Ma Toto Cutugno che c'entra?
P.S.
Intanto il video su Youtube della sua canzone pi� famosa � a quota 24milioni di view...
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