Le app �freemium� non saranno pi� catalogate come app "gratis" all'interno del Play Store di Google. A rivelarlo � la stessa Google, decisa a inserire nuove sezioni per rendere tutto pi� chiaro.
Questo genere di applicazioni si trovano infatti sotto la voce �gratuite� ma, pur essendo scaricabili senza alcuna richiesta di denaro, presentano degli acquisti extra (quasi necessari) all�interno delle stesse per poter sbloccare nuove funzioni o avanzare nel gioco. La possibilit� di spesa quindi � illimitata e il rischio che a spendere questi soldi siano i pi� piccoli � sempre alto.
Big G ha quindi deciso che ci saranno delle nuove regole per gli sviluppatori e che i pagamenti in app dovranno essere sempre autorizzati dall'utente con una password. D�altronde, il modello di business delle app attuale e futuro � questo, corretto tutelare i consumatori e rendere il tutto meno ambiguo.
Queste le parole del vicepresidente Neelie Kroes, responsabile per l�Agenda digitale della Comissione UE: �La Commisione � estremamente aperta all�innovazione nel settore delle app. Gli acquisti all�interno di applicazioni sono un modello commerciale legittimo, ma � essenziale che i realizzatori di app comprendano e rispettino la normativa dell�UE allorch� sviluppano questi nuovi modelli commerciali�. Bacchettata invece Apple, che �non ha finora prospettato soluzioni concrete e immediate per affrontare le preoccupazioni legale in particolare, all�autorizzazione di pagamento�.
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