Ecco i nuovi iPad Air 2 e iPad Mini 3

di Luca Figini - 16 ottobre 2014
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Fin troppo facile dire che l'evoluzione nei tablet ha subito un rallentamento e, di conseguenza, anche le vendite hanno smesso di mostrare incredibili trend a doppia cifra percentuale di crescita. Cercare un legame tra i due fenomeni significa sviare l'attenzione dai fatti. Vediamoli dunque i fatti. Gartner sostiene che c'� stata una frenata nelle vendite di tablet ma c'era da aspettarselo: finita la fase di euforia, passato l'entusiasmo generato dall'acquistare il tablet invece del notebook, si arriva al "plafonamento".

Ossia le tavolette elettroniche hanno esaurito la loro aurea di novit�, di prodotto  nuovo, appetitoso ed esotico per rientrare nella normalit�. Cos� � "normale" avere un tablet o, meglio, � sempre meno originale esibirlo in ufficio, con gli amici, nel tempo libero e a scuola. In meno di un paio di anni si � trasformato in un dispositivo del nostro quotidiano, un mezzo comodo, pratico, semplice e immediato per essere on-line; merito degli smartphone che gli hanno aperto la strada e ne hanno collaudato nel tempo il modello di utilizzo (la portabilit�, le dimensioni compatte, la disponibilit� di app e cos� via). 


Dunque era inevitabile che la velocit� di penetrazione si arrestasse al raggiungimento di una certa soglia di diffusione e fama del tablet; siamo lontani dalla saturazione del mercato, di certo � stata superata la fase di acquisto compulsivo per il gusto di esibire la pi� recente e ambita primizia tecnologia.

L'altro fenomeno, per� disgiunto, � quello relativo all'evoluzione meno entusiasmante. E qui entra in gioco l'annuncio di ieri sera di Apple. I nuovi iPad non hanno generato il tanto ambito effetto "wow" perch� le novit� sono sostanzialmente solo estetiche. L'unica vera innovazione introdotta � Touch ID, per proteggere l'accesso alle funzioni e agli acquisti attraverso le impronte digitali. L'altra novit�, non innovazione, � il design nuovo per rispettare il familiy feeling pi� recente di Apple introdotto con i nuovi iPhone, colorazioni incluse. Purtroppo i due nuovi iPad sono un piccolo passo in avanti rispetto a quanto gi� disponibile.


Certo, l'Air 2 � quello davvero interessante: � il modello che chi vi scrive sceglierebbe di acquistare oggi stesso. Il processore � quanto di meglio oggi si possa avere in abbinamento a iOS: 40 volte pi� efficiente in termini di elaborazione e 2,5 volte pi� rapido nella grafica, tutto senza rinunciare all'autonomia. Ma la scelta � solo per via della potenza bruta esprimibile dall'Air 2. S�, perch� il display da 9,7" � sempre lo stesso; e l'iPad Mini 3 � solo un abbellimento estetico rispetto all'attuale Mini Retina. Non c'� traccia di fantasiosi modelli con 12 e pi� pollici; non ci sono novit� eclatanti solo, in estrema sintesi, un fisiologico miglioramento funzionale e prestazionale.

Ci si poteva aspettare di pi�? Ci si doveva aspettare di pi� ma � comprensibile la scelta di Apple. Continuare a migliorare dal punto di vista della qualit� costruttiva, introdurre le novit� principali sul modello di punta e mantenere un'omogeneit� di base con quanto fatto finora. Per garantire la piena compatibilit� del parco delle app disponibili, elemento che ancora deve maturare, e, nel caso del Mini, per assicurare la massima coerenza con gli accessori disponibili. 


Laddove Apple pu� ancora lavorare per recuperare un po' di effetto wow � nella parte software, introducendo il tanto atteso supporto multitasking che permette di operare su due app in contemporanea suddividendo lo schermo in aree. Insomma, la coerenza stilistica, funzionale e di piattaforma sembra aver avuto la meglio nelle stanze di Cupertino piuttosto che la voglia di creare una spaccatura netta con il percorso finora seguito.

E qui torniamo al discorso iniziale. I tablet hanno inevitabilmente allo stato attuale un tasso di innovazione inferiore rispetto al periodo iniziale di forte espansione. Le piattaforme hardware e software sono ormai collaudate, hanno superato la fase di maturazione e sono gi� giunte a un periodo di consolidamento. Infatti, non � la parte hardware che deve evolvere: certo i processori saranno sempre pi� efficienti, ma in modo marginale rispetto alla versione precedente; i display avranno polliciaggi superiori, va da s�. Ma � sulla parte software che bisogna concentrarsi per iniziare a sfruttare al meglio le risorse gi� disponibili e quelle future.

Allo stato attuale l'hardware � in qualche modo "limitato" da un software che ha seguito uno sviluppo meno prepotente, rapido e repentino. Se rallentare l'innovazione nella parte hardware serve a riportare il software a un livello di equilibrio o, meglio, di sfruttamento superiore delle componenti interne, allora si pu� dire che vale la pena di attendere innovazioni "wow" rimandate nel prossimo futuro. Abbiamo parlato di Apple ma non confondiamoci: il discorso vale anche per Android. Eccome se vale.






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