Fin troppo facile dire che l'evoluzione nei tablet ha subito un rallentamento e, di conseguenza, anche le vendite hanno smesso di mostrare incredibili trend a doppia cifra percentuale di crescita. Cercare un legame tra i due fenomeni significa sviare l'attenzione dai fatti. Vediamoli dunque i fatti. Gartner sostiene che c'� stata una frenata nelle vendite di tablet ma c'era da aspettarselo: finita la fase di euforia, passato l'entusiasmo generato dall'acquistare il tablet invece del notebook, si arriva al "plafonamento".
Ossia le tavolette elettroniche hanno esaurito la loro aurea di novit�, di prodotto nuovo, appetitoso ed esotico per rientrare nella normalit�. Cos� � "normale" avere un tablet o, meglio, � sempre meno originale esibirlo in ufficio, con gli amici, nel tempo libero e a scuola. In meno di un paio di anni si � trasformato in un dispositivo del nostro quotidiano, un mezzo comodo, pratico, semplice e immediato per essere on-line; merito degli smartphone che gli hanno aperto la strada e ne hanno collaudato nel tempo il modello di utilizzo (la portabilit�, le dimensioni compatte, la disponibilit� di app e cos� via).
Dunque era
inevitabile che la velocit� di penetrazione si arrestasse al raggiungimento di una certa soglia di diffusione e fama del tablet; siamo lontani dalla
saturazione del mercato, di certo � stata superata la fase di acquisto
compulsivo per il gusto di esibire la pi� recente e ambita primizia tecnologia.
L'altro fenomeno, per�
disgiunto, � quello relativo all'evoluzione meno entusiasmante. E qui entra in gioco l'annuncio di ieri sera di Apple. I nuovi iPad non hanno generato il tanto ambito effetto "wow" perch� le novit� sono sostanzialmente solo
estetiche. L'unica vera innovazione introdotta �
Touch ID, per proteggere l'accesso alle funzioni e agli acquisti attraverso le impronte
digitali. L'altra novit�, non innovazione, � il design nuovo per rispettare il familiy feeling pi� recente di Apple introdotto con i nuovi
iPhone, colorazioni incluse. Purtroppo i due nuovi iPad sono un piccolo passo in avanti rispetto a quanto gi�
disponibile.
Certo, l'Air 2 � quello davvero interessante: � il modello che chi vi scrive sceglierebbe di acquistare oggi stesso. Il processore � quanto di meglio oggi si possa avere in abbinamento a iOS: 40 volte pi� efficiente in termini di elaborazione e 2,5 volte pi� rapido nella grafica, tutto senza rinunciare all'autonomia. Ma la scelta � solo per via della potenza bruta esprimibile dall'Air 2. S�, perch� il display da 9,7" � sempre lo stesso; e l'iPad Mini 3 � solo un abbellimento estetico rispetto all'attuale Mini Retina. Non c'� traccia di fantasiosi modelli con 12 e pi� pollici; non ci sono novit� eclatanti solo, in estrema sintesi, un fisiologico miglioramento funzionale e prestazionale.
Ci si poteva aspettare di pi�? Ci si doveva aspettare di pi� ma � comprensibile la scelta di Apple. Continuare a migliorare dal punto di vista della qualit� costruttiva, introdurre le novit� principali sul modello di punta e mantenere un'omogeneit� di base con quanto fatto finora. Per garantire la piena compatibilit� del parco delle app disponibili, elemento che ancora deve maturare, e, nel caso del Mini, per assicurare la massima coerenza con gli accessori disponibili.
Laddove Apple pu� ancora lavorare per recuperare un po' di effetto wow � nella parte
software, introducendo il tanto atteso supporto
multitasking che permette di operare su due app in
contemporanea suddividendo lo schermo in aree. Insomma, la
coerenza stilistica, funzionale e di piattaforma sembra aver avuto la meglio nelle stanze di Cupertino piuttosto che la voglia di creare una
spaccatura netta con il percorso finora seguito.
E qui torniamo al discorso iniziale. I
tablet hanno inevitabilmente allo stato attuale un tasso di innovazione
inferiore rispetto al periodo iniziale di forte espansione. Le piattaforme hardware e software sono ormai
collaudate, hanno superato la fase di
maturazione e sono gi� giunte a un periodo di
consolidamento. Infatti, non � la parte hardware che deve evolvere: certo i processori saranno sempre pi� efficienti, ma in modo
marginale rispetto alla versione precedente; i display avranno polliciaggi superiori, va da s�. Ma � sulla parte software che bisogna
concentrarsi per iniziare a sfruttare al meglio le risorse gi� disponibili e quelle
future.
Allo stato attuale l'hardware � in qualche modo "limitato" da un
software che ha seguito uno sviluppo meno prepotente, rapido e repentino. Se rallentare l'innovazione nella parte hardware serve a riportare il software a un livello di
equilibrio o, meglio, di sfruttamento superiore delle componenti interne, allora si pu� dire che vale la pena di attendere
innovazioni "wow" rimandate nel prossimo futuro. Abbiamo parlato di
Apple ma non confondiamoci: il discorso vale anche per
Android. Eccome se vale.
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