Google: in Spagna decisione terribile ma giusta

A cura della redazione - 20 dicembre 2014
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L�avvocato Luca Bolognini, Presidente dell�Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati, commenta a caldo la decisione di Google di spegnere Google News in Spagna che sta destando in queste ore sgomento in tutta Europa:

�� stata una scelta giusta e, a mio avviso, condivisibile, seppur terribile per gli utenti: i rischi legali, per Google, nel continuare a tenere accese le News in Spagna erano troppo alti, vista la legge che entrer� in vigore da gennaio 2015 che di fatto impedisce il diritto di citazione delle notizie. In Europa abbiamo legislazioni obsolete, assai analogiche e ben poco digitali, che non tengono conto del ruolo cruciale svolto da motori di ricerca e aggregatori a favore del pluralismo dell�informazione. Da anni, come Istituto, ci occupiamo del delicato confine tra privacy, propriet� intellettuale e libert� d�informazione: e ora, mentre Google chiude un servizio utilissimo perch� costretta a farlo da regole d�altri tempi, tutti gli utenti spagnoli saranno pi� poveri di idee e di notizie. E speriamo non sia la prima di una serie di chiusure del servizio in altri Stati UE.�

Bolognini aggiunge: �Proprio oggi, l�Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati pubblica uno studio internazionale (�Effetti dei motori di ricerca sul pluralismo dell�informazione�, per il download: http://www.istitutoitalianoprivacy.it/effetti-motori-di-ricerca-sul-pluralismo-informativo.pdf) sugli effetti dei motori di ricerca sul pluralismo dell�informazione, nel quale si dimostra oggettivamente sia sotto il profilo del rispetto dei diritti fondamentali, sia dal punto di vista econometrico, che i search engines e gli aggregatori di notizie sono formidabili abilitatori del pluralismo, specialmente a favore dei piccoli editori. Leggi come quella spagnola o anche come quella italiana, che impone di includere nei mercati SIC regolati da Agcom anche i motori di ricerca, sono irragionevoli perch� trattano i motori al pari degli editori, quando in realt� essi sono solo abilitatori e �incrementatori� di pluralismo e di accesso all�informazione. Anche sentenze come quelle della Corte di Giustizia sul caso Google Spain non sembrano pienamente comprensibili, perch� scindono l�interesse pubblico alla notizia dal nostro diritto di ricercarla on line, cos� limitando di fatto la libert� d�informazione di tutti noi utenti. La politica dovrebbe occuparsi di questi temi, per non isolare i cittadini europei dal resto del mondo libero.�

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