UE: prove di spesa col cellulare

A cura della redazione - 7 luglio 2008
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Sette operatori di telefonia mobile li stanno gi� facendo e altri sette stanno per iniziare test ed esperimenti di pagamento utilizzando il telefono cellulare. Le prove in corso avvengono in base a un accordo fra operatori e banche dell'Unione europea. Lo scopo � quello di per consentire ai consumatori di pagare la spesa, il ristorante e altri conti utilizzando il loro telefono cellulare.

Doppie le motivazioni, anzi triple: da una parte la UE vuole introdurre una maggiore possibilit� di scelta e favorire cos� la concorrenza nelle forme di pagamento di beni e servizi, abbattendo inoltre i costi dei pagamenti che avvengono fuori dal proprio Paese di provenienza.

Gli operatori d'altra parte devono fronteggiare le continue pressioni al ribasso sulle tariffe, dovute in parte alle regole della stessa UE, e sono alla ricerca di nuove fonti di reddito.

Il terzo motivo � l'enorme vantaggio offerto ai clienti che potranno in tal modo provvedere ai loro pagamenti con un sistema facilissimo, velocissimo (come oggi passare sotto l'occhio del Telepass in autostrada) e sicuro: il cellulare/carta di credito resta nelle mani del proprietario e l'autorizzazione al pagamento avviene ponendo il telefonino a meno di dieci centimetri dal lettore, rendendo impossibile l'intercettazione dei dati e dei codici.

La tecnologia infatti � quella degli RFiD (sottilissime etichette intelligenti contenute nella scocca del telefono o addirittura  installate sulla sceda madre del cellulare stesso) che contengono codici unici riconoscibili se passano a pochi centimetri da un lettore dotato di NFC (Near Field Communication) la tecnologia di lettura e riconoscimento del codice contenuto nell'RFID.

La Gsm Association, che rappresenta l'industria dei cellulari , si � alleata con lo European Payments Council, organo che rappresenta 8.000 banche in Europa.

C'� un'altra alternativa, ed � l'autorizzazione al pagamento mediante l'invio di un SMS con codice di identificazione particolare. Ma l'esperienza fatta in Giappone (dove l'uso di cellulari/carta di credito comincia a diffondersi a macchia d'olio) insegna che SMS, PIN e codici funzionano ottimamente ma per richieste diverse, come la conclusione di acquisti iniziati in altro modo (con Internet, per esempio).

Prepariamoci quindi. Fra non molto potremo anche noi acquistare banalmente una bibita al distributore automatico o fare la spesa al supermercato e pagare semplicemente avvicinando il telefono a una piastra magnetica senza la classica strisciata della carta di credito. La tecnologia � pronta: la decisione finale ormai � solo politica.

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