Appartamenti, ville, terreni, auto di grossa cilindrata e altri beni di lusso. I truffatori scoperti dalla Guardia di Finanza spendevano cos� i lauti proventi di una colossale truffa che nel giro di due anni ha portato a 90 milioni di euro di Iva non versata.
La banda con base a Roma vendeva a commercianti e distributori telefonini e apparecchiature elettroniche importate dal Nord Europa con forti sconti del 25%, per poi raggirare l'Erario con false fatturazioni. Il giro d'affari stimato � di 450 milioni di euro.
Ora, dopo due anni di indagini della Guardia di Finanza, coordinate dal maggiore Dario Fasciano, sono 14 gli indagati.
Ad affiancare i quattro organizzatori della truffa (due i pregiudicati) c'era infatti anche una decina di anziani prestanome, ricompensati con 2.000 euro al mese, telefonini e poco altro.
A finire nei guai potrebbero essere anche i commercianti che hanno acquistato il materiale sottocosto.
La truffa ha coinvolto esercenti non solo laziali ma anche lombardi, liguri e campani.
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