C'� gi� stato un primo sciopero degli Sms. Promosso dal sito Facciamocisentire.com, nato da un'iniziativa no profit sfociata in Internet, si � tenuto il primo di agosto per protestare contro i prezzi dei messaggini in Italia.

Anche perch� dal primo luglio scorso, in teoria dovrebbe essere applicata la norma imposta dalla Commissione Europea, voluta da Viviane Reding, che fissa al tesso massimo di 0,11 euro il prezzo degli Sms in Europa. In Italia arrivano anche a costare 15 centesimi di euro come per alcune vecchie tariffe e per chi non sottoscrive piani tariffari e offerte speciali. Dunque, pu� succedere che inviare un messaggio dall'estero � pi� conveniente che dall'Italia.

Ebbene, Fiacciamocisentire.com svolge il ruolo di catalizzatore del malcontento dei consumatori e invita a sottoscrivere la petizione per abbassare il prezzo degli Sms. Che, si legge nel documento inviato, "non costano nulla perch� sfruttano il segnale di controllo che i cellulari e le antenne dei ripetitori
si scambiano in continuazione, a prescindere dalla presenza di Sms".

Tutto documentato sul sito, da cui parte la protesta e che invita ad altri scioperi per farsi ascoltare dai gestori italiani. Questi ancora non rispondono, nel frattempo per� nei giorni scorsi � stata confermata la notizia che Mr. Prezzi, Roberto Sambuco, "ha deciso di aprire un dossier sulle tariffe degli Sms degli operatori mobili italiani, riservandosi di intervenire a settembre con alcune proposte al governo volte a modificare la legislazione".

Per� per il primo ottobre prossimo, Facciamocisentire.com ha gi� indetto il secondo sciopero salvo che non arrivino entro quel termine "interventi concreti e risolutori". Per supportare la protesta, basta registrarsi sul sito.



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